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sabato 22 dicembre 2007

Welcome to all of you!!!

Wow!


Today, when I opened my blog I've looked at the "Visitor Locations" (on the right side), and what? There's a good set of red dots outside Italy! Wow! I think this is about my "Prime Rays" entry.


Well, look at it... as you can see, there're been americans (USA and central America), germanian, maybe frenchmen, a rumanian or a bulgarian and two from Malaya!!!

It's increadible, from my little blog's point of view!


For this event, I must recall my blog heading's aim:
WELCOME TO ALL OF YOU, FROM ALL OVER THE WORLD!!!

sabato 15 dicembre 2007

Danza del Male

Una mia poesia tutta per voi, mie cari immaginari lettori.

Danza del Male

C’è chi si chiede se il male
Sia come il senso donato al riflesso
E chi si chiede se il Male
Sia come il famoso mar
Il cui nome gemella con Elios,
i cui inintelleggibili frutti del mare,
figli d’intelligenti flutti,
ricordano gl’inintelleggibili frutti del Male,
figli di medesimi intelligenti flutti.

venerdì 30 novembre 2007

Sun Rays of Prime Numbers

How much are beautifull and misterious Prime Numbers?

Let me show you a very beautifull image I've created some week ago, using a property of Prime Numbers.

I've used Mathematica, but it's so simple to create this graphic that you could do it with your own program.

I called it: "Prime Rays".

I can't hide the fact that this image has a big charm...

giovedì 11 ottobre 2007

Auto e Austrade intelligenti - Robotizzare la mobilità

Mettiamo che abbiamo la tecnologia per far viaggiare le macchine autonomamente (senza pilota umano).
Ora, le opzioni di controllo sarebbero 2:
1) Creare un sistema centralizzato che si occupi del coordinamento delle macchine, ad es. su un’autostrada; la macchina, quindi, non possiede altro che un sistema di controllo sul motore e un sistema ricevente che, in base al sistema centralizzato, si sposta nel traffico.
2) Creare un sistema “distribuito” in cui la singola macchina abbia un sorta d’intelligenza che gli permetta di capire, autonomamente, in che situazione si trovi. Ad es. la distanza da altre macchine, la presenza di pedoni, etc. Inoltre, potendo dotare le strade di “segnaletica elettronica” (da cui la macchina possa trarre informazioni a distanza), permetterebbe al veicolo di fare scelte “giuste”.

Nel caso 1) sarebbe veramente un pasticcio gestire una così enorme quantità di macchine per un unico sistema; ma sarebbe fattibile. Soprattutto perché, se ci pensiamo, il fatto che il traffico sia di difficile gestione, dipende dal fatto che, in ogni macchina, c’è un cervello che ragiona in modo differente e che vuole raggiungere mete differenti, che può confondersi e non conoscere le intenzioni altrui. Nel caso della gestione centralizzata (una A.I. per ogni tratto autostradale, ad es.) le macchine verrebbero, per forza di cose, mosse in modo il più possibile lineare e quindi gestibile. Di fatto, questa soluzione, sarebbe anche più fattibile per i compratori, poiché il costo della robotizzazione del veicolo sarebbe depauperato dal fatto di NON avere un’intelligenza artificiale, ma di utilizzare quella autostradale.
Ma che succederebbe se una macchina avesse la centralina mal funzionante? L’autostrada non riuscirebbe più a gestire quel singolo evento, non potendo più comunicare con essa in modo attivo, e questa macchina potrebbe mettere in pericolo le auto adiacenti, creando a sua volta, una serie di auto ingestibili come la prima. Di certo gli incidenti sarebbero comunque diminuiti, perché l’autostrada avvertirebbe tutte le altre auto di rallentare, ma una situazione gli sarebbe scappata di mano. C’è un sottile parallelismo con i sistemi dittatoriali: puoi cercare di controllare tutto, ma inevitabilmente ci sarà sempre qualcosa che sfugge dal sistema di coordinamento.
Un altro grande difetto si espliciterebbe, come per tutti i sistemi centralizzati, se la centralina “intelligente” andasse a rotoli. Che farebbero le macchine a quel punto? E quelle che, in quel momento, fossero in situazioni potenzialmente pericolose?

Nel caso 2), invece, la questione sarebbe più complicata.
I vantaggi sono chiari: una macchina intelligente lo è indifferentemente dal luogo in cui giace, che sia in un’autostrada “intelligente” o in un paesello dell’era passata; essa integrerebbe tutti i sistemi che le permetterebbero di “adattarsi” a situazioni impreviste.
Gli svantaggi, però, ad una prima analisi sembrano essere importanti: ci sarebbero dei casi “difficili” da calcolare pure per una A.I. Difatti, la non esistenza d’un controllo centralizzato, equivarrebbe a dire che ogni macchina tenderebbe a seguire il proprio percorso, adeguandolo al traffico, o in generale alle condizioni esterne; il che provocherebbe un impressionante intrecciarsi di tracciati (possibilmente non intersecantesi :D).
Certo, dotando le macchine di sistemi di intercomunicazione, esse potrebbero comunicarsi le intenzioni e produrre decisioni più corrette. Di certo, sarebbe un bel costo per gli utenti finali. E’ una tecnologia non semplice.

Probabilmente, la soluzione migliore sarebbe la 3) (non scritta), in cui si ha un merge di 1) e 2). In tal modo si potrebbero vendere le macchine “più intelligenti” a chi se lo può permettere, creandone il mercato e riducendone i costi di produzione a lungo termine (come tutta la tecnologia attuale). Ai “poveri” si potrebbe proporre macchine che invece siano del 1) tipo, che, cmq, apporterebbero dei vantaggi rispetto alla situazione attuale.Ovviamente, l’intento sarebbe quello di raggiungere in 15-20 anni, una situazione in cui ogni veicolo abbia sia la possibilità di reagire autonomamente, sia quella di farsi influenzare da macrosistemi come le “autostrade intelligenti”, in modo che, in situazioni imprevedibili, l’intelligenza distribuita sulle singole auto si possa “adattare” alla nuova situazione, scongiurandone il pericolo.

Inserviente robotico!

Feroz Ahmed Siddiky, uno studente della International Islamic University in Chittagong (Bangladeshi), ha sviluppato un robot partendo da materiale elettronico e meccanico di recupero.
Il progetto, in via di completamento, è finalizzato a sviluppare un vero e proprio inserviente, ossia un robot a cui lasciare i lavori più faticosi e noiosi dell'ambito casalingo, come lavorativo.

Inoltre, lodevole nel pensiero, il robot sarà sviluppato con l'intento d'essere venduto a meno di 1000$.

Date un'occhiata al video!

Nota del tutto personale: il robot sembra essere ad uno stato abbastanza brado, come vedrete o avete già visto dal video, non ha molta mobilità. C'è da dire che l'ultimo anno che servirà a Siddiky per completare la sua opera, sarà dedicata al solo engineering, forse con la speranza di trasformare l'intelligenza artificiale del robot in qualche azione degna di nota!

lunedì 8 ottobre 2007

H.A.L. - Robot Suit

Per chi non avesse ancora letto di questa notizia, è stato sviluppato da un professore giapponese di robotica, una "tuta-robotica" che, adeguatamente indossata, permette di sollevare pesi molto oltre la nostra normale portata.
Non solo, la tuta aiuta il movimento sia degli arti superiori che inferiori; quindi, oltre l'uso "industriale" volto a potenziare i dipendenti nel trasporto merci, se ne scorge un uso "medico", diretto all'aiuto di pazienti con problemi motori.

Date un'occhiata al video!


domenica 30 settembre 2007

Mowgli - Robot Rana!!!

Un robot RANA!

O, per meglio dire, un robot che riesce a saltare come una rana!

E' stato sviluppato dall'università di Tokyo. Se cliccate sul titolo del post troverete l'articolo originale!

mercoledì 12 settembre 2007

Microsoft Surface

Questa che presento oggi non è una notizia freschissima; non di meno reputo sia particolarmente importante per appassionati di tecnologia e non.

Sta per uscire un nuovo dispositivo per comunicare con il computer. E' chiamato Microsoft Surface. In pratica una vera e propria superficie (è un tavolino) al cui interno risiede un computer con il quale si comunica attraverso un'interfaccia multi-touchscreen.

Le applicazioni sono tantissime e il cambiamento delle nostre abitudini in ambito informatico a dir poco fantascientifiche.

Che dire? Leggetevi l'articolo redatto da Tom's Hardware Italia o guardate direttamente questo video di Popular Mechanics (se cliccate sul titolo di questa news otterrete un link al sito ufficiale).

giovedì 16 agosto 2007

Robot danzante per preservare le arti folcloristiche giapponesi


Da una news di National Geographic, del 14 Agosto 2007, si apprende che in giappone è stato costruito un robot con lo scopo d'imparare balletti, in particolare danze folcloristiche, in modo da poterle memorizzare e preservarle dalla scomparsa.

La tecnica d'acquisizione è quella di trasformare, l'ormai famoso, motion-capture video, dei movimenti d'una ballerina, in sequenze dinamiche per gli arti robotici.

Il robot è alto circa 1.5 metri e sembra appena uscito dal film dei Transformers.

Vi consiglio (e se potessi vi obbligherei :) ) a vedere il video allegato: impressionante!

mercoledì 15 agosto 2007

L'evoluzione della Rete

Questa è una lista delle "versioni" del web. Premetto che essa è consistente con la realtà fino alla 2.0. Da lì in poi sono speculazioni.
Nonostante questo, tali speculazioni si fanno interessanti, soprattutto nelle versioni 4.0 e 5.0. Stimolano la fantasia.

Web 1.0: web as extension of PC hard drive / people talking to machines
Web 2.0: web as application platform complementing PC operating system and hard drive / people talking to people
Web 3.0: web as universal computing grid replacing PC operating system and hard drive / machines talking to machines
Web 4.0: web as artificial intelligence complementing human race
Web 5.0: web as artificial intelligence supplanting human race

Ora, prendiamo solo quello che è "futuribile", ossia che si può accreditare d'una buona probabilità di realizzazione.
Ovviamente, la versione 5.0, per essere scettici, non è futuribile; chi mai permetterebbe all'intelligenza artificiale scaturita dal web (o alle intelligenze), di farci soppiantare? Certo è che se la rete, il web, fosse completamente in mano alle A.I. (intelligenze artificiali), allora queste, mosse da chissà quale scopo dispotico, potrebbero mettere in crisi i mercati finanziari mondiali che, in questi anni futuri di cui stiamo immaginando, si baseranno soprattutto (pensate che oggi non lo sia?) sulle transazioni via web.
Non solo, penso che l'idea d'una macro-intelligenza che possa soppiantare la razza umana si debba basare su dei presupposti meccanici e sensoriali che, per ora, la rete non possiede. Mi spiego meglio.
Mettiamo che succeda adesso. Una qualche forma d'intelligenza artificiale inizia a "giocare" con internet (se stesso) in modo assolutamente dannoso per tutte le attività umane.
Una A.I. di tale tipo, sarebbe allora ben poco attribuibile d'intelligenza, perché ora come ora, l'energia elettrica e il processo meccanico d'accensione dei pc è a strettamente correlato con l'uomo. Per cui vale il sillogismo: (no uomo) => (no web).
Il soppiantamento della razza umana, come dicevo, dev'essere supportato non solo dal web, inteso come cervello di questa ipotetica A.I., ma anche dalla possibilità di auto-sostentamento e auto-difesa (dagli uomini che, di certo, non starebbero a guardare inattivamente).
Per quello intendo dire che rispetto alle premesse tecnologiche odierne, da cui partiamo per visitare il futuribile, mi pare improbabile che si realizzi il suddetto web 5.0.

Il più interessante, meno catastrofico e, anzi, il più costruttivo dei web summezionati è sicuramente la versione 4.0.
Tralasciamo il verbo "complementing" che può essere usato sia nel senso di "complemento" (nei termini insiemistici, se definiamo un insieme U che chiamiamo universo e un sott'insieme di U che chiamiamo S, il complemento di S è tutto ciò che rimane in U quando tolgo tutti gli elementi di S); tralasciamo anche l'altra traduzione, "completamento" (che è praticamente sinonimo della prima); tralasciamoli perché non vedo i limiti del nostro "insieme Universo delle capacità che potremmo avere e non abbiamo" e inoltre, non vedo come una A.I. possa ricoprirli (dovrebbe essere una A.G., Angel of God, per far ciò...).

Fatto ciò, sostitugliamo a "complementing" il verbo "extending" e pensiamo.

Una rete telematica che sopporterà una estesa A.I. (o una serie di A.I.) potrebbe essere qualcosa di sconvolgente. Sicuro è, che il nostro rapporto con internet cambierebbe.

Se ci pensate è già cambiato ora.
Ho vissuto gli esordi del web (non proprio le prime versioni solo testuali, ma quando già c'era qualche elemento grafico), con le difficolta di connessione, con le potenzialità limitate e si parla solo degli anni novanta. Quell'esperienza era stata in parte una delusione. Non sapevo bene che cosa aspettarmi dal web, ma quello che vidi non mi entusiasmò, per quanto l'idea di computer connessi poteva stimolare la fantasia.
Comunque, i primi utilizzi della rete erano prettamente a scopo di acquisizione dati a distanza. Tutto qui. Ambienti scientifici e commerciali ne facevano uso (questo proprio agli esordi).

Poi tutto è cambiato. C'è stato il bum, e ora internet è diventata la nostra seconda casa (almeno per quelli che non stanno un giorno senza).
Grazie ad internet studio, mi informo, lavoro, gioco, comunico con la mia ragazza e con gli amici, sviluppo e progredisco svariati hobby, osservo il mondo.
Ora, non so voi, ma non riuscirei più a concepire un mondo senza internet (sotto un punto di vista di comodità e potenzialità).
Non abbiamo più bisogno di tagliare migliaia di alberi per stampare libri o quotidiani. Non abbiamo più bisogno della televisione (ed è il motivo del sondaggio).
Già ora, per molti e per molte aziende, internet è diventato fonte di vita; ma non fraintendetemi, fonte di vita solo perché ci permette di velocizzare gli obblighi noiosi (tipo il pagamento delle bollette), di velocizzare l'accesso all'informazione (non bisogna aspettare 1 ORA!!! come alla biblioteca nazionale di Torino, per avere 1 DANNATISSIMO LIBRO); quindi, quando dico che è diventato fonte di vita per molti, intendo dire che ci permette di vivere più a stretto contatto con il mondo. Certo, attraverso una vetrina elettronica (non possiamo certo toccare ciò che vediamo sui nostri monitor), ma ciò arricchisce (ne è un esempio politico e sociale il lavoro che sta svolgendo Beppe Grillo: grazie ad internet sta riuscendo a smuovere, anche se di poco, la politica, organizzando una raccolta firme sotto il nome del V-Day; non solo, grazie ad internet è riuscito a fare un sondaggio tra i parlamentari, che senza e-mail sarebbe stato irrealizzabile; ma ciò che è sorprendente e grande del suo lavoro è quello di aprirci gli occhi verso le potenzialità che abbiamo come popolo grazie ad internet e che prima non avevamo!).
Il problema è solo entrare nella mentalità del sistema web: informazione, comunicazione e strutturazione attraverso internet e concretizzazione nella "realtà" (inteso non su internet, come ad es una raccolta firme).

Questo è il web di oggi. Ed è già molto. Siamo proprio in quello che, per le definizioni di sopra, è il web 2.0: people talking to people.

Allora, cosa potrebbe mai essere il web 4.0? Un'intelligenza artificiale che ci "estende"? Che cosa vuol dire?
Bé, immaginatevi che nel giro di poco (e non sono io a dirlo, ma personalità come Bill Gates, in un articolo - "Un robot in ogni casa" - apparso su "le Scienze" di Gennaio 2007), saremo circondati da robot che "gireranno" per casa e noi ci abitueremo a tal punto da non considerarli neppure (se non quando si guastano).
Pensate: un robot che spazza per terra, uno che si occupa delle piante (potatura e fertilizzazione compresa), uno che tiene d'occhio i bimbi, uno che stira, uno che lava... insomma, degli aiuti domestici non indifferenti. Non pensateli, però, come veri e propri umanoidi. Saranno semplicemente dei marchingegni, dotati di molti più gradi di libertà e decisionalità di ciò che non sono ora.
Bene, ora immaginate un web 4.0 in cui sussistano delle intelligenze artificiali un po' più evolute, che non solo ci fanno da badanti per i piccoli o la casa, ma che ci fanno da consiglieri; per qualsiasi cosa, dal giocare in borsa, al fare delle ricerche su internet per trovare i viaggi meno costosi. Tutte attività che per ora fa l'uomo e solo lui.
Ora, se a queste intelligenze artificiali date la possibilità di gestire in parte l'ambiente domestico robotizzato, bene, avete ottenuto un possibile web 4.0 che non sia un mero collegamento tra computer o uomini.
Esso sarebbe una vera e propria estensione per la razza umana. Come si può definire, altrimenti, una A.I. che ti cerca le migliori offerte per comprare un nuovo appartamento, quando tu te ne stai comodamente a dedicarti ai tuoi hobby o sei ad una importate riunione?
Quando ciò che un singolo uomo riesce a fare da solo è maggiore di prima, dico che quell'uomo possiede qualcosa che lo estende.

Capite perché dico che, a mio parere, il web 4.0 è futuribile mentre il 5.0 no?

martedì 14 agosto 2007

The Singularity Summit 2007

Per tutti gli amanti dell'innovazione tecnologica strettamente legata all'Intelligenza Artificiale, segnalo un appuntamento da non perdere:

The Singularity Summit 2007

nel quale discuteranno delle più accese questioni riguardanti le potenzialità e i pericoli dell'evoluzione di intelligenze artificiali, soprattutto quando (?) arriveranno (?) a potersi migliorare autonomamente.

Vi consiglio di guardare il sito, non tanto per la conferenza di quest'anno, poiché è a Stanford, ma perché nel sito, in fondo, troverete un bel po' di video completi degli interventi del summit del 2006.

Divertitevi!!!!

sabato 11 agosto 2007

The Host (Film)

Apro la nuova sezione: "Film Orientali" con una pellicola sud-coreana.

Il nome è "The Host" (il nome originale è 괴물, Goemul "Creature" or "Monster").

E' un monster-film, quindi, per chi non amasse il genere si prega di non continuare! :)

Dal trailer (che potete qui sotto) sembra fatto veramente bene sotto un punto di vista estetico.

Bè... non resta che aspettare e vedere!!!!

Nonno Giò!!!

Per amore di tutti i curiosi, questo è mio nonno!!! In una, neppur lontanamente buona, eppur decente, realizzazione in ematite (la normalissima matita, ma così suona più figo!).

His Dark Materials

Oh my God!

Non finisco di leggere un libro che ce ne sono già tre o quattro appena scoperti che mi sballano.
L'imputato di oggi è: "HIS DARK MATTERS"

E' una triologia fantasy (ma no! Lo so che ultimamente di triologie fantasy ne stanno uscendo a bizzeffe... ma io che ne sono appassionato non posso che dire: WOW!!!!).
L'opera è uscita in tre volumi tra il 1995 e il 2000, con i seguenti nomi:

1995 Northern Lights, retitled The Golden Compass in the US
1997 The Subtle Knife
2000 The Amber Spyglass
Com'è consueto, ad una triologia di successo fa capolino almeno una produzione cinematografica. In questo caso è la New Line Cinema e la data è il 7 Dicembre 2007. Se ne volete vedere il trailer, lo trovate al fondo del posto. Per i più esigenti consiglio quello in HD che trovate qui: http://www.apple.com/trailers/newline/thegoldencompass/
La triologia ha vinto parecchi premi e sembra essere stata molto apprezzata dal pubblico. Ma ancora non vi ho parlato della trama!!! Vi riporto un estratto da Wikipedia:

"The trilogy follows the coming of age of two main characters, Lyra Belacqua and Will Parry, as they wander through a multiverse of parallel universes and a backdrop of epic events. The story begins in Northern Lights with fantasy elements such as witches and armoured bears. As the trilogy progresses, it acquires allegorical layers of meaning, introducing a broad range of ideas from fields such as physics (quantum physics), philosophy (metaphysics, philosophy of religion and, arguably, a degree of hylopathism), and theology (biblical symbolism)."

Sembra figo, vero? Lo spero!!!

Vi bloggo un ultimo link, sempre di Wiki, che riguarda l'autore, Philip Pullman (c'è anche la versione italiana).

Se volete avere solo un'idea della trama e della copertina, potete sempre vedere sulla mia libreria!

Apertura!!!

Carissimi visitatori,
sposto il mio blog su questo nuovo sito per problemi legati alle restrinzioni del MySpaces di Microsoft.

Siete tutti benvenuti, che voi siate amici, nemici e sconosciuti.