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lunedì 4 febbraio 2008

Stupidità...

Ho sempre pensato che ogni aspetto del carattere delle persone (me compreso) abbia sempre un aspetto positivo come uno negativo.

Notate, non affermo che nel carattere di ogni persona c'è aspetto buono e aspetto cattivo. Questo sarebbe banale.

Affermo invece che nel carattere di ognuno di noi ogni aspetto può essere interpretato positivamente e negativamente. Notate nuovamente: non "o", ma "e".


Un esempio per capirci più chiaramente?

Uno degli aspetti che la cultura occidentale ha sviluppato è stato l'antagonismo verso il pregiudizio. Ovviamente, sono completamente d'accordo sul fatto che il pregiudizio abbia dei risvolti assolutamente negativi e da combattere a spada tratta.

Ciò verso cui non sono d'accordo e pensare che sia una caratteristica demoniaca.

Difatti, pensiamoci, il pregiudizio ci aiuta in tante situazioni.

Se state camminando da notte, da soli, vicino ad un parco non ben illuminato, il pregiudizio (di pensare quel parco come possibile covo di mal intenzionati) vi fa stare bel alla larga.

Penso che addirittura, si possa spiegare evolutivamente (è un mio pensiero, non supportato, che io sappia, da alcuna verifica): è un meccanismo di difesa che ci permette di discernere, in base alla conoscenza incompleta che abbiamo, se un posto o una persona merita la nostra fiducia.


Vi riporto un articolo che ho trovato in rete che supporta la mia tesi. In particolare mostra un pensiero originale su come si possa ritenere "intelligente" (nel senso "adattativo" del termine) la stupidità (per leggere direttamente dalla fonte, cliccate sul titolo di questo post; per saggiare con propria mano un esempio di "stupidità" guardare la foto a lato):



Secondo molti studiosi, ha in se' anche una funzione evolutiva: puo' farci compiere atti avventati che, però, possono portarci ad un nuovo progresso


Roma, 21 gen. - (Adnkronos) - Infinita, contagiosa, spesso inguaribile. E' la stupidita' che ognuno di noi si porta dentro, ma che, secondo molti studiosi, ha in se' anche una funzione evolutiva: puo' farci compiere atti avventati, errori che, se riconosciuti, possono portarci ad un nuovo progresso, ad una nuova conoscenza. ''In quanto atteggiamento irrazionale, consente all'uomo di accettare sfide che normalmente non accetterebbe. E la deviazione dalla stupidita' porta alla genialita' e all'invenzione di soluzioni innovative'' spiega Francesco Betti, autore de 'Le strategie della stupidita'' che, insieme ad un prestigioso team di esperti, affrontano nell'ultimo numero di 'Focus' tutti i risvolti di questa forza irrazionale e imprevedibile.
''Due cose sono infinite: l'universo e la stupidita' umana, ma riguardo all'universo ho ancora dei dubbi''. Cosi' Albert Einstein definiva un problema tanto antico quanto irrisolto. Un problema a cui il mensile Gruner+Jahr/Mondadori diretto da Sandro Boeri ha deciso di dedicare nel nuovo numero un'inedita indagine per scoprirne le origini, attraverso l'esperienza di studiosi che hanno condotto ricerche a riguardo. Secondo molti esperti, l'uomo porta in se' la stupidita' da sempre, il primo fu proprio Adamo, che per un frutto perse il paradiso. Ma cosa si intende per stupidita'?
Di certo non l'opposto di intelligenza, poiche' anche gli intelligenti possono compiere azioni da stupidi senza accorgersene o ammetterlo a se stessi. Una definizione della stupidita' arriva dallo storico ed economista Carlo Cipolla: una persona stupida e' quella che causa un danno a un'altra persona o a un gruppo di persone senza nel contempo realizzare alcun vantaggio per se', o addirittura subendo una perdita. ''La nostra vita e' punteggiata da perdite economiche, di tempo o di energie. -dice lo studioso- E la causa sono le improbabili azioni di qualche assurda creatura, che nei momenti piu' impensabili ci provoca danni, per di piu' non guadagnandoci nulla in cambio''. Ma, solo alcuni sono stupidi?
In realta' no, dicono gli esperti. Forse lo siamo proprio tutti. Secondo Gianfranco Livraghi, ricercatore e autore de 'Il potere della stupidita'', ''si tende ad etichettare come stupidi tutti i comportamenti che non rientrano nei nostri schemi mentali ordinari. Ma pensare che solo gli altri siano stupidi e' un circolo vizioso. In ognuno di noi c'e' un fattore di stupidita' che e' sempre maggiore di quello che pensiamo''. Dunque la stupidita' non e' una prerogativa solo di alcune persone. Il problema e' che difficilmente ci si rende conto di esserlo.
Questa ''nemica invincibile'' e' stata a lungo studiata per capire davvero da cosa provenga. ''In ambito clinico la stupidita' e' la malattia peggiore, perche' e' inguaribile'' spiega Luigi Agnolli, docente di psicologia della comunicazione all'universita' di Milano-Bicocca. Che aggiunge: ''Lo stupido e' portato a ripetere sempre gli stessi comportamenti perche' non e' in grado di capire il danno che fa e quindi non puo' autocorreggersi''.
Uno studio dell'universita' inglese di Exeter ha identificato un'area nel cervello, nella regione temporale della corteccia, che si attiva per non ripetere un errore gia' commesso. Se alla base della stupidita' ci fosse un'anomalia di questa regione forse un domani sara' possibile correggerla con un intervento.
Tuttavia la stupidita' ha una funzione evolutiva: serve a farci compiere atti avventati, che in molti casi possono essere piu' utili del non far nulla. ''In quanto atteggiamento irrazionale, consente all'uomo di accettare sfide che normalmente non accetterebbe. E la deviazione dalla stupidita' porta alla genialita' e all'invenzione di soluzioni innovative'' osserva, dunque, l'autore de 'Le strategie della stupidita'', Francesco Betti. Nell'esperienza dell'errore c'e' sempre un progresso della conoscenza. Quindi bisogna riconoscere e annullare gli errori. Non a caso lo scrittore Paul Vale'ry diceva: ''C'e' uno stupido dentro di me. Devo approfittare dei suoi errori''.
Storicamente la stupidita' e' una piaga che affligge l'umanita'. ''Non potremo mai sconfiggerla del tutto -afferma ancora Carlo Cipolla- ma i suoi effetti possono essere meno gravi se capiamo come funziona''. Cipolla ha individuato tre caratteristiche per prevenire e curare. Eccole. La prima: La stupidita' e' inconsapevole e recidiva. Dunque, chi e' stupido non lo sa ed e' quindi piu' pericoloso. La seconda caratteristica: La stupidita' e' contagiosa. Le folle sono piu' stupide delle singole persone che la compongono. Il contagio emotivo diminuisce le capacita' critiche.
La terza e ultima caratteristica individuata da Cipolla tocca il potere e alcune figure storiche che lo hanno gestito. ''Il potere rende stupidi'' diceva Nietzsche. Basti pensare a Luigi XVI, che nel giorno della presa della Bastiglia appunto' sul suo diario ''Oggi niente di nuovo''. Come non ricordare anche la decisione di Napoleone di attaccare la Russia in pieno inverno, col risultato che l'armata francese venne decimata dal freddo prima che dalla battaglia, o le disfatte prevedibili di Caporetto, Vietnam e Iraq di oggi.

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